Mi sono occupato per molti anni di psicologia e poi per tanti anni di case.
Per un po’ di tempo ho pensato di fare entrambi i lavori.
E poi, vendendo case, ho scoperto quante cose succedono alle persone quando si parla di case. Le case sono un luogo fisico e anche un luogo interiore. La casa contiene gli oggetti di una vita, gli spazi, gli odori, i momenti.
A volte si lascia una casa per un nuovo entusiasmante inizio, un amore, un figlio in arrivo. A volte la si lascia per superare un dolore, una perdita, qualcuno che se n’è andato. In tutti i casi, quando le persone stanno per lasciare una casa attraversano un lutto. Si preparano ad un cambiamento.
Mi accorgo che, quando le persone cambiano casa, sono spesso concentrate su tutti gli aspetti pratici, che sono tanti. La vendita, l’acquisto, i soldi, il mutuo, i lavori, la cucina, il divano, il trasloco, come faremo con tutta questa roba. Le cose da buttare, i mobili da vendere e da comprare. Così tante questioni pratiche di cui occuparsi, soldi da movimentare. Eppure i motivi per cui ci si agita davvero quando si cambia casa sono altri. Sono dentro. Sono i cambiamenti in arrivo. Sono le paure di lasciare qualcosa di conosciuto per qualcosa di ignoto. Sono il dolore per qualcosa da lasciare andare, o le incognite della nuova vita che sta arrivando. Le persone parlano poco di questo. Eppure mi sono accorto che quando riescono ad avere un po’ di spazio e di ascolto per questo, si sentono già meglio.
Cosi ho pensato di parlarne. Di cosa succede dentro alle case. Di cosa succede intorno alle case. Mentre ci prendiamo cura di venderle quando qualcuno ne ha bisogno.







