Il 14 marzo il Parlamento Europeo ha approvato il testo che prevede la ristrutturazione degli immobili europei con l’obiettivo di renderli più sostenibili per l’ambiente.
Ecco, in breve, cosa prevede la Direttiva UE relativa alle case green dopo l’ultimo aggiornamento:
- Tutti gli edifici di nuova costruzione dovranno essere a zero emissioni a partire dal 2030
- Gli edifici residenziali e pubblici dovranno ridurre del 16% il loro consumo energetico medio entro il 2030
- Entro il 2035 la riduzione per gli immobili residenziali dovrà raggiungere il 22%, mentre per quelli pubblici la scadenza viene anticipata al 2033 e la percentuale sale a 26%
…e per l’Italia?
In Italia possiamo ipotizzare che la Direttiva diventerà operativa nel 2025. È possibile quindi ipotizzare che molti immobili, in vista dell’attuazione della direttiva UE, potrebbero perdere l’attuale valore di mercato se non adeguatamente ristrutturati.
La nuova Direttiva UE prevede alcune eccezioni. Tra gli immobili che potranno essere esclusi dagli interventi di ristrutturazione troviamo:
- Monumenti
- Edifici con particolare valore storico e architettonico
- Chiese e altri luoghi di culto
- Edifici a uso temporaneo
- Seconde case utilizzate per meno di quattro mesi all’anno
- Abitazioni unifamiliari di superficie inferiore a 50 metri quadri
- Edifici agricoli
Cosa fare oggi per essere pronti quando la Direttiva (anche detta EPBD, Energy performance of buildings directive) entrerà in vigore?
Per non farsi trovare impreparati è importante iniziare a valutare oggi una serie di interventi, dall’installazione di impianti solari all’efficienza dell’isolamento termico, alla sostituzione degli infissi, in particolare se la classe energetica dell’immobile è molto bassa.
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